E' passato un pò di tempo da quando il Sistema Operativo del M5S (SO) è in linea, e penso che sia il tempo di fare qualche osservazione.
L'iniziativa politica
La dirigenza del M5S ha presentato quello che è sempre stata una loro premessa fondante: una piattaforma per la democrazia diretta/partecipata. Forse non è quello che molti speravano, ma bisognerà vedere se e come si svilupperà.
Comunque questa piattaforma costituisce uno strumento che, ad oggi, solo i Pirati Tedeschi, come forza poitica, ha messo a disposizione della propria base: la particolarità sta nella premessa che il voto espresso dalla base ha un valore formale sull'attività della forza politica, ovvero la base ha il potere di dire quali iniziative la forza politica è autorizzata a portare avanti.
Il flusso d'azione politica attualmente implementato è top-down:
- i parlamentari del M5S (tramite le loro commissioni) redigono una bozza d'iniziativa politica (legge, regolamento, emendamento...);
- la postano/espongono nel SO per un certo periodo ("in discussione");
- durante il periodo di discussione, gli utenti certificati del sito "BeppeGrillo" possono postare delle loro osservazioni, specificandone la tipologia (integrazione, modifica, obiezione, suggerimento, vizio di forma);
- terminato il periodo di discussione, il testo dovrebbe essere revisionato dagli autori (parlamentari e collaboratori) secondo le osservazioni fatte, fino a raggiungere un testo definitivo;
- il testo definitivo dovrebbe essere "pubblicato" sul SO per un certo periodo, prima del voto;
- finito il periodo di pubblicazione, gli utenti certificati del sito "BeppeGrillo" dovrebbero essere invitati a votare sulla volontà o meno di portare avanti l'iniziativa, e proporla in Parlamento;
- se la votazione avrà esito positivo, sarà presentata in Parlamento, altrimenti no.
E' evidente però che attualmente manca l'approccio bottom-up che molti si aspettavano: un meccanismo per cui un cittadino potesse mettere direttamente all'attenzione del gruppo una propria iniziativa, e promuoverla fino al punto di farla accettare dalla forza politica, costringendo quest'ultima a portarla in Parlamento.
Questo meccanismo politico è stato invece implementato dai Pirati attraverso l'utilizzo della nota piattaforma Liquidfeedback.
La dirigenza del M5S ha già preannunciato che verrà sviluppato anche un meccanismo di questo tipo, ma per ora nulla si può dire perché niente è trapelato (sugli sviluppi del SO vi è totale riservatezza).
Tempistiche
L'uscita della piattaforma è stata alquanto travagliata: dai primi annunci, alla versione oggi attivata, sono passati quattro anni, e molti ritengono che la montagna ha partorito un topolino.
Il ritardo e la segretezza degli sviluppi ha messo non pochi dubbi sull'effettiva volontà di portare a termine un progetto che era stato considerato prioritario (almeno dalla base). Tanto che nel tempo sono nate e si sono sviluppate molte iniziative indipendenti per dotare il M5S di un sw per l'e-democracy.
L'iniziativa più mirata è stata quella del Parlamento Elettronico (PE) guidata da Sabetta. Il sw realizzato da questo gruppo è una fork di Liquidfeedback, pesantemente personalizzato per migliorarne l'usabilità e gestire un sistema di commessioni fatte da esperti, destinate alla revisioni delle iniziative.
Il PE era un progetto praticamente completato ed era stato presentato ufficialmente ai parlamentari del M5S, ma poco dopo è stato di fatto seppellito dalla messa in linea del SO della Casaleggio Associati. Vi è più di un sospetto sulle tempistiche con cui è uscito il SO, rinforzato anche dall'analisi della sua struttura.
Struttura del SO
L'impressione è che quattro anni siano stati troppi per sviluppare quello che finora si è visto; l'impressione è che si è cercato di di fare qualcosa velocemte partendo dal sw del forum/blog che già avevano, per presentare velocemente qualcosa agli attivisti.
Analizzando le somiglianze tra SO e blog/forum:
- la struttura della proposta di legge e relativi contributi somigliano ai post e commenti;
- il contributo viene giudicato secondo il sistema che ricalca quello dei commenti nel blog (con altra veste grafica).
Le aggiunte riguardano:
- la creazione di un box per vedere il testo di legge (un box di visualizzazione di un allegato);
- l'aggunta di tag (e relativo sistema di filtraggio) per i commenti/contributi che dovrebbero caratterizzare il tipo di contributo (suggerimento, emendamento, vizio di forma,...).
Suppongo che a termine del periodo di dibattito vi sia una votazione sull'ammissibilità dell'iniziativa (SI/NO/ASTENUTO), usando i moduli simili a quelli usati per le rischieste di espulsione. Immagino inoltre che le modalità siano quelle già viste:
- e-mail agli iscritti certificati al blog;
- votazione in una giornata (in orario ufficio);
- pubblicazione dei risultati nel blog.
La partecipazione dal basso sarebbe ottenuta dalla disamina (da parte dei redattori/parlamentari) dei commenti/contributi raccolti ed eventualmente nella modifica del testo di legge proposto.
Il problema dei commenti/contributi
Al di là delle critiche, il SO rimane un esperimento molto interessante, sia per i significato politico che porta, sia per le dimensioni delle persone coinvolte (>50000 persone, forse più di 100000).
La cosa che mi inizialmente colpito molto, è l'enormità di commenti/contributi raccolti con la prima proposta presentata: più di 4400, la successiva ha raccolto (finora) 7200 contributi.
Detto così sembra una buona cosa ma... andando a leggere i "contributi", si scopre che la maggioranza son del tipo:
- "...Confido nell'approvazione... ottima proposta....";
- "...Sono pienamente d'accordo, ottimo lavoro...";
- "...Devo dire che se le leggi sono davvero tutte cosi ci diventi scemo a capire cosa vogliono dire... noi siamo fortunati che per vedere la legge relativa basta un click, ma immaginate come funziona davvero in parlamento che si portano copia cartacea di tutte le leggi... da manicomio!...";
- "...Da consulente informatico devo dire che lo strumento sembra realizzato in maniera ottimale. E' facilmente utilizzabile. Sulla proposta di legge sono assolutamente d'accordo. Avanti M5S!!!..."
- ecc...
Molte altre sono variazioni sul tema. Solo una piccola percentuale riguardavano commenti e contributi puntuali sulla proposta di legge; ho subito pensato che i redattori si sarebbero trovati in serie difficoltà ad estrarre contenuti validi da un chiacchericcio indistinto.
Però si può confidare che con l'andare del tempo e il moltiplicarsi delle proposte in discussione, gli "entusiasti" si riducano molto o cerchino dei palcoscenici più adatti a loro, come del resto sembra emergere dal trend:
Proposta |
commenti/giorno |
I°a |
260 |
II°a |
220 |
III°a |
40 |
IV°a |
70 |
V°a |
9 |
VI°a |
18 |
VII°a |
15 |
ne emerge una quantità di contributi oggi affrontabili.
Il problema di fondo però resta (specie se in potenza la base potrebbe essere di milioni di persone): come estrarre qualcosa di concretamente utilizzabile da migliaia di contributi/commenti?
Questa è un'interessante tema per chi seriamente promuove la democrazia diretta/partecipata e l'e-democracy.